Il portone scorrevole del Reparto Corse Polini si apre con un suono secco e deciso. Dentro, il tempo sembra dilatarsi tra muletti da banco, motori smontati e banchi prova a rulli … –

Oggi non si lavora su uno scooter da competizione, bensì su qualcosa più alla portata di tutti, guidabile ogni giorno: una Vespa GTS 310 destinata alla strada, ma equipaggiata con sei componenti sviluppati con lo stesso rigore riservato alle gare.

Una Vespa “stradale”, sì, ma con il cuore da special: variatore, frizione, campana, ammortizzatori, pastiglie freno e perfino il filtro olio, tutto firmato Polini Motori. Non stiamo parlando di elaborazione spinta o di tuning esasperato, ma di un upgrade omologato, affidabile e concreto che punta a migliorare prestazioni, piacere di guida e sicurezza.

Montaggio da professionisti – Il montaggio inizia sotto gli occhi esperti dei tecnici Polini. Il variatore Maxi Hi-Speed Evolution (241.719) è il primo a entrare in scena. I rulli da 20×17 mm (peso 20 g) sono calibrati per ottenere un’erogazione più pronta in partenza e una velocità massima più alta. La puleggia ha un disegno che favorisce la dissipazione del calore e migliora la progressione.
Subito dopo è il turno della frizione Maxi 3G For Race (249.068), con tre masse centrifughe per garantire una maggiore uniformità d’attrito ed essere perfettamente equilibrata. Questa frizione è regolabile (senza smontarla dalla trasmissione), e può essere tarata per ottenere il miglior setting. Una soluzione pensata e sperimentata nelle competizioni, che può risultare utili anche nell’impiego turistico. A completare il pacchetto trasmissione, c’è la campana Speed Bell Evolution (250.028), ricavata dal pieno, partendo da un pezzo grezzo forgiato, e dotata di alette di raffreddamento per evitare il surriscaldamento e migliorare la risposta in fase di aggancio.

Il reparto sospensioni non viene trascurato. Il mono posteriore idraulico (173.0521) ha regolazione del precarico e un assetto pensato per l’uso sportivo su strada: più sostegno in frenata, migliore controllo in curva. La taratura più rigida rispetto a quella originale assicura un comfort superiore soprattutto quando si viaggia a pieno carico con un passeggero.
Infine, si interviene su due elementi spesso sottovalutati, ma estremamente importanti: le pastiglie freno Polini (174.0162), progettate per garantire modularità e mordente anche a scooter carico, e il filtro olio in metallo (203.3012), robusto e duraturo, ideale per chi percorre molti chilometri e cerca affidabilità.

Su strada: una Vespa mai così viva – Una volta usciti dal reparto, bastano pochi metri – davvero pochi – per capire che questa non è la solita Vespa. L’aspetto è quello elegante e rassicurante che conosciamo, la posizione in sella è familiare, il comfort quello di sempre, ma al primo colpo di gas succede qualcosa di nuovo: la risposta è più pronta, più viva. Non è un’esplosione brutale, ma piuttosto una spinta immediata, istintiva, che mette chi guida al centro di un feeling più diretto con la meccanica.
Il variatore Hi-Speed Evolution sembra aver eliminato qualsiasi esitazione tra il comando del gas e la risposta della ruota posteriore. Qui si lavora con rulli da 20 grammi, calibrati per dare il meglio sia in partenza sia in progressione. Dà l’impressione che la Vespa abbia imparato a “pensare più velocemente”. Ai semafori parte con una prontezza che sorprende, lasciandosi alle spalle gli altri scooter con una progressione fluida, mai nervosa. È una partenza “da manuale”, ma con un piglio tutto nuovo.
Salendo di giri, il comportamento resta coerente: il tiro ai medi regimi è pieno, regolare, senza vuoti. C’è sempre coppia pronta, e quando si decide di affondare il gas, la spinta arriva costante fino alla fine. La velocità massima segna un bel +5/6 km/h rispetto al modello standard – che, su un mezzo del genere, è un incremento di tutto rispetto. Ma non è solo questione di numeri: è la fluidità con cui ci si arriva a fare la differenza.
Il merito va condiviso con la frizione Maxi 3G For Race, che entra in gioco in maniera più decisa rispetto alla componente di serie. L’innesto è più rapido, più grintoso, ma sempre sotto controllo. Anche nelle ripartenze più stressanti – ad esempio in salita o con passeggero – non si avverte il minimo accenno di slittamento o perdita di coerenza. Tutto è al suo posto, tutto lavora come deve, anche dopo sessioni intense.
Appena il percorso si fa più mosso – salite, discese, curve strette e cambi di pendenza – è il momento dell’ammortizzatore posteriore Polini di mettersi in mostra. La taratura è sicuramente più rigida rispetto a quella standard, ma mai scomoda o secca. Sull’asfalto mosso, lo scooter resta composto, preciso, più reattivo alle sollecitazioni senza perdere il comfort tipico del modello. In curva il retrotreno tiene, accompagna, non si scompone mai, e restituisce quel margine di fiducia che spinge a guidare più allegri.
E poi c’è la frenata. Le pastiglie Polini alzano sensibilmente l’asticella: il comando al manubrio si fa più diretto, più modulabile, e la sensazione di avere il controllo totale aumenta, curva dopo curva. Queste pastiglie sono disponibili sia in versione originale sia sinterizzata, a scelta del pilota a seconda dell’utilizzo e delle preferenze: la sinterizzata, in particolare, regala più potenza e costanza in condizioni gravose. Anche in frenate ripetute, magari in discesa o nel traffico cittadino più impegnativo, non ci sono cali di performance: il mordente c’è sempre, e viene distribuito in modo progressivo, senza affondi improvvisi.
Infine, c’è il filtro olio in metallo. Invisibile alla guida, diventa il protagonista in ottica durabilità meccanica, permettendo di allungare gli intervalli di manutenzione e garantire un’azione filtrante costante, anche in condizioni di guida stressanti.
Il verdetto: un salto di qualità vero, tangibile – Il bello di questa Vespa 310 preparata da Polini è che non tradisce l’anima del modello originale, ma la amplifica. Tutto ciò che fa bene alla pista, qui si traduce in sicurezza, brillantezza e fluidità per l’uso quotidiano. Non si perde comfort, non si guadagna in rumorosità, ma si ottiene una Vespa più viva, più pronta, più divertente.
Un upgrade intelligente e coerente, pensato con l’esperienza delle corse, ma calibrato sulla realtà della strada. E il risultato si sente davvero, curva dopo curva.
Il colpo di scena: il prototipo che non ti aspetti – Quando ormai pensavamo che il test fosse giunto al termine, i tecnici del Reparto Corse Polini ci hanno fatto cenno di restare ancora qualche minuto. “Abbiamo una sorpresa per voi”, dicono con un sorriso che lascia intuire qualcosa di speciale. Ed è così che, quasi in punta di piedi, ci introducono nel cuore pulsante della sperimentazione: il banco rulli su cui da settimane stanno sviluppando un nuovo impianto di scarico dedicato alla Vespa GTS 310.
Lo scarico, ancora in fase prototipale, è il risultato di un lavoro congiunto tra prove dinamiche, mappature e test su pista. È un componente pensato per completare l’upgrade della trasmissione, non per stravolgere il carattere della Vespa, ma per esaltarlo. Montarlo richiede pochi minuti, ma gli effetti sono immediati.
Estetica e tecnica in sintonia – A fianco del prototipo ci mostrano anche il manichino del prodotto finito, una sorta di maquette in metallo e stampi, che anticipa quello che sarà il look definitivo. Linee tese, finiture opache e una silhouette affilata che richiama i terminali delle moto da pista. Il design è curato nei minimi dettagli, con una volontà chiara: comunicare grinta e sportività, pur rimanendo in linea con l’eleganza della Vespa.
Il suono cambia il carattere – La Vespa si risveglia con un tono diverso, più profondo, più presente. Non è un rumore invasivo, ma un sound pieno e corposo, che cresce in armonia con i giri motore. Il classico fruscio del monocilindrico Piaggio acquista nuova vita: si avverte un “colpo di gas” più netto, un’acustica che invita a guidare in modo più attivo, coinvolgente.
È nella guida che il nuovo scarico dimostra tutto il suo potenziale. Non aspettatevi un’esplosione di potenza, ma una crescita di prontezza, soprattutto nei transitori, nei cambi di ritmo.
Il momento in cui si sente davvero la differenza è quando si esce da curva a 40-50 km/h, quella fascia in cui spesso i motori automatici “galleggiano” prima di riattaccare. Ora la Vespa non indugia: riprende subito, con un allungo più deciso, quasi fosse spinta da una molla che si distende al comando del gas. Lo scarico lavora in perfetta sinergia con il variatore Hi-Speed: uno anticipa il regime di coppia, l’altro lo libera.
In accelerazione, soprattutto dai medi, si percepisce una spinta più lineare e vigorosa. Non è solo una questione di sensazione: anche la fluidità nel passaggio tra i regimi cambia. Più naturale, più piena.
Conclusioni: il futuro è vicino (e promette bene) – Polini non ha ancora comunicato quando questo nuovo scarico entrerà in produzione, ma una cosa è certa: è molto più che un esercizio di stile. È un componente che chiude il cerchio, trasformando una Vespa raffinata in una tourer sportiva, capace di emozionare anche il motociclista più esperto.
L’anteprima esclusiva di questo scarico ci ha confermato ancora una volta quanto il know-how acquisito in pista sia fondamentale per ottenere prodotti concreti, pensati per l’utente reale. Non parliamo solo di prestazioni, ma di esperienza di guida, quella che rende ogni curva un piacere e ogni ripresa una scoperta. (CoP)