IN SVIZZERA MAI COMPRATE COSÌ TANTE MOTOCICLETTE COME NEL 2020 – IN NETTO AUMENTO ANCHE LE VENDITE DI SCOOTER – UNA CRESCITA DEL 21,6% IN TUTTE LE CLASSI DI CILINDRATA RAPPRESENTA UN NUOVO RECORD – 29.450 MOTOCICLETTE E 18.129 SCOOTER –
(USMS) Le nuove vendite rappresentano un aumento dell’11,2% del volume di mercato. Il settore aveva temuto il peggio durante le sette settimane di blocco per Coronavirus a marzo e aprile 2020 – i due mesi di vendita più importanti. Tuttavia, subito dopo la riapertura, c’è stata una corsa a qualsiasi cosa avesse due ruote e un motore.
A fine giugno le perdite dovute al blocco erano state recuperate e a ottobre è stato superato il record del 2015 (27.306 moto vendute). A fine anno sono state immesse sul mercato 29.450 nuove moto, nuovo record di tutti i tempi fine dell’anno.
In netto aumento anche le vendite di scooter
Non solo le vendite di motociclette, ma anche quelle di scooter sono state incoraggianti: 18.129 unità. Le nuove vendite hanno aumentato il volume di mercato dell’11,2%. Il mercato totale (motocicli e scooter) ammontava a 49.783 unità – in crescita del 17,3%! Il record assoluto per il mercato totale a partire dall’anno 2000, quando furono vendute “solo” circa 20.000 motociclette, ma più di 30.000 scooter.
Fine dell’accesso diretto alle moto grosse
Due motivi principali sono responsabili del boom delle due ruote. In primo luogo, la fine dell’ingresso diretto alle moto di grossa cilindrata alla fine del 2020, anno in cui più è stato autorizzato il maggior numero di adulti dai 25 anni a salire direttamente su una motocicletta con potenza illimitata. Molti hanno approfittato di quest’ultima opportunità per ottenere un permesso di allievo conducente “senza restrizioni” e si sono procurati una moto grossa.
Trasporto privato invece di trasporto pubblico
D’altra parte, la tendenza legata al Coronavirus “lontano dal trasporto pubblico” a favore del trasporto privato ha avuto un ruolo importante. L’attrattiva e l’accettazione di motociclette e scooter è aumentata notevolmente in considerazione della difficile situazione sanitaria ed economica. O per dirla in modo un po’ casuale: “Meglio un casco in testa che una maschera sul viso”.