NELLA CITTÀ TEDESCA DELL’AUTOMOBILE WOLFSBURG PER UNA VOLTA NON SI È PARLATO DI AUTO, MA DI VEICOLI A DUE RUOTE –

Con il motto “Vespa incontra l’Autostadt”, il “Passione Vespa Club Wolfsburg” ha invitato i suoi membri a un incontro presso il bar “Mondo Italiano” sul canale Mittelland, e i visitatori si sono sentiti trasportati un po’in Italia. Spettatori e stampa hanno potuto ammirare una novantina di scooter cult italiani. Lungo il Mittellandkanal si sentiva il caratteristico sound delle numerose Vespa.

La storia di molti lavoratori italiani in Germania è strettamente legata alla storia del tradizionale veicolo mediterraneo. Per gli italiani e i loro discendenti, la Vespa è ciò che il Maggiolino VW è per gli abitanti di Wolfsburg. È stato un mezzo di motorizzazione di massa ed esprime la voglia e la passione per la mobilità e l’attaccamento alla patria. Nel 1946, l’azienda toscana Piaggio progettò il suo primo veicolo a due ruote motorizzato, il Modello 98. Il trionfo in Germania Ovest dell’icona italiana non si è fatto attendere. Negli anni della ricostruzione, la “Vespa” offriva libertà e mobilità a prezzi accessibili. Soprattutto per i lavoratori immigrati, la Vespa offriva una sensazione di casa in terra straniera.

Il futuro della mobilità non ha lasciato indenne il tradizionale marchio italiano. Una macchina particolarmente sensazionale che non mostrava affatto la sua unicità, ma si sentiva – o meglio non si sentiva. Gunnar Austermann, ingegnere elettrotecnico e appassionato meccanico per hobby ha dotato la sua Vespa V 50 N del 1967 di un motore elettrico. Il motore a combustione interna da 1,6 CV dello scooter di culto è stato sostituito da un’unità elettrica da quattro kW. Prima di allora, il 44enne aveva già restaurato completamente più di 20 Vespa nella sua vita. “Gli altri vorrebbero lapidarmi per questo”, ha commentato scherzosamente Austermann, perché nella comunità Vespa solo la due tempi è la macchina giusta.

Altri esemplari si sono particolarmente distinti dalla folta schiera. Un appassionato aveva equipaggiato la sua due tempi con la storica e popolare livrea da corsa “Gulf Oil”. Un’altra attrazione dell’evento è stata una Vespa per bambini. L’esemplare unico appartiene al “Motoroller-Club der Braunschweiger Blechlöwen” e introduce i giovani nella comunità degli appassionati della due tempi.
Nel corso della serata, il fascino italiano ha lasciato il posto a nuvole grigie, e anche i vespisti più resistenti si sono messi in viaggio sulla strada di casa per evitare l’imminente temporale.

La particolarità della Vespa risiede nella sua unicità e l’individualità data a ogni macchina dal carattere del suo proprietario. Eppure, l’icona italiana significa comunità e solidarietà tra vespisti, Francesco Falsone ha riassunto così la sua passione, egli ha organizzato l’incontro in qualità di presidente del Vespa Club che con 170 membri è il più grande della Germania. (aum/ls)