MBK Industrie

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Nella fabbrica francese di Yamaha Motor Group dove nascono i prestigiosi X-Max 300 e 400 e l’ultimo nato X-MAX 125

Fra campi di grano e turbine eoliche, sorge a Saint-Quentin l’enorme sito, 340.000 m2, MBK Industrie. Tre stabilimenti coprono un totale di 115.000 m2. L’edificio A è interamente dedicato alla lavorazione delle materie prime. Per dirla semplicemente, metti all’entrata enormi rotoli di metallo e di plastica, e dall’altro lato usciranno telai, scappamenti, manubri e carrozzerie.

Uomini, donne, robot, ma soprattutto qualità
L’edificio B è dedicato alla verniciatura e all’assemblaggio. L’impianto di Saint-Quentin dispone di tre linee di montaggio: due per scooter, da 50cc e di grandi dimensioni (125-400cc) e una per motociclette (da 125 a 700cc).

I veri responsabili della manifattura in ogni fase produttiva
Qualunque sia il prodotto, tutti soddisfano i più alti standard qualitativi. Gli ingegneri selezionano le componenti migliori per rendere ogni prodotto un modello di affidabilità, comfort e prestazioni, rispettando le più severe norme ambientali. Le certificazioni 9001 (qualità) e 14001 (ambiente) della fabbrica riflettono l’impegno MBK per soddisfare i clienti.

80% di automazione e tanti specialisti all’opera

Sebbene il “lavoro strutturale” sia eseguito da robot (80% di automazione), le persone che vi lavorano seguono costantemente ogni fase produttiva, rifornendo le macchine produttive, saldando manualmente punti difficilmente accessibili, posando adesivi sulle parti di plastica e così via. I telai, una volta montati e saldati vengono sottoposti a cataforesi, un processo simile all’elettrolisi. Appesi a una catena vengono immersi in una soluzione di vernice attraversata da corrente elettrica, che dà loro la finitura nera e inossidabile, il tutto a oltre 180° C in uno spazio ermeticamente isolato. Poi, addetti in tute bianche coperti dalla testa ai piedi eliminano le più piccole particelle di polvere, e i visitatori qui devono stare a debita distanza. Complessivamente, vengono così prodotte circa 200 unità al giorno, di ogni modello. Ma il ritmo varia a seconda della stagione.

Gestito da Patrice Maciejewski, il sito Saint-Quentin impiega circa 600 collaboratori, con settimana lavorativa di 35 ore, da quando Yamaha ha acquistato l’azienda. Con l’aggiunta di lavoratori stagionali, l’azienda è uno dei più grandi datori di lavoro privati nel dipartimento dell’Aisne. MBK genera la maggior parte del suo fatturato da motociclette (41%), grandi scooter 125 e 400cc (30%) e scooter 50cc (20%). La ripartizione del fatturato è per 1/3 generato in Francia e per 2/3 in Europa.
I volumi: 26.000 unità di scooter 50cc; 25.000 scooter da 125 cc a 400 cc; 20.000 motociclette e tra 1000 e 2000 quad bike. I veicoli arrivano dal Giappone e sono certificati CE, con l’aggiunta di componenti di sicurezza (fari, frecce, clacson).

Livelli di qualità giapponesi
Yamaha Motor Group si dichiara orgogliosa del suo stabilimento piccardo, nel quale investe regolarmente. “La struttura ha e avrà sempre il know-how necessario per una produzione altamente tecnologica. Ha dimostrato di poter gestire la produzione di grandi motori, dall’XT660 alla XSR700, rispondendo agli standard di qualità giapponesi e di avere la flessibilità necessaria per produrre piccole quantità, serie speciali o edizioni limitate, come pure modificare rapidamente i propri prodotti in risposta alla domanda del mercato”, dichiara Patrice Maciejewski. Come in tutti i siti Yamaha nel mondo, i controlli di qualità avvengono regolarmente – la maggior parte dei dipendenti giapponesi a Saint Quentin svolge mansioni inerenti la qualità.

La stabilità della forza lavoro è fonte di qualità duratura
Saper cogliere direttamente i desideri delle persone, questo il segreto che permette all’azienda di adattarsi alla domanda del mercato europeo. Offrendo prodotti sicuri e di alta qualità ma soprattutto con “l’anima dentro”, che arriva dalla passione di lavoratori con una media di servizio di 17 anni. Non è un caso se MBK Industrie è uno dei siti di produzione più importanti d’Europa, in grado di tenere il passo con i cambiamenti tecnologici e prestare attenzione all’ambiente, alle esigenze specifiche dei clienti. Con il grande vantaggio della vicinanza geografica.

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UN PO’ DI STORIA

Da Motobécane a MBK Industrie

La città di Saint-Quentin è un’area importante per i posti di lavoro legati direttamente alla produzione di veicoli a due ruote.

Uscendo dall’autostrada, dirigendosi verso la zona industriale di Saint-Quentin, a due ore da Parigi, presto ci si trova a una rotatoria con figure originali: una vecchia signora che torna dal mercato, un paio di giovani adolescenti su un Booster e un poliziotto su un ciclomotore conosciuto come “La Bleue” … Che cosa hanno in comune? Il marchio francese MBK, acquisito da Yamaha nel 1986. Fondata nel 1923, Motobécane si stabilì a Pantin nelle periferie parigine, ma i locali si rivelarono presto troppo piccoli per soddisfare la crescente domanda di ciclomotori. Era necessaria una nuova fabbrica, che fu costruita a Saint-Quentin, nei primi anni ’50, per la produzione di biciclette e ciclomotori, tra cui la famosa “La Bleue”. Gli anni ’70 furono quelli della gloria, con più di 750.000 unità annue, 5000 dipendenti in loco e più di 1000 distributori in Francia.

Negli anni ’80 i prodotti tecnicamente obsoleti di Motobécane non potevano fronteggiare la concorrenza italiana e giapponese e l’azienda si trovò in grande difficoltà. Yamaha, che aveva preso una quota di minoranza nel 1983, acquistò completamente la società nel 1986. Il marchio Motobécane divenne MBK. E immediatamente applicata la filosofia produttiva Kaizen.

Il metodo Kaizen (una fusione delle parole giapponesi “kai” [change] e “zen” [bene] richiede che tutti gli operatori decidano in modo proattivo sui miglioramenti da apportare alle loro stazioni di lavoro. Un processo che migliora costantemente la qualità. MBK divenne poi una filiale al 100% del gruppo Yamaha Motor. MBK Industrie ha quindi intrapreso iniziative nuove e importanti. Risultato diretto di questa sinergia, nel 1990, fu lo scooter Booster 50cc. Destinato al mercato giapponese, con il suo design innovativo fu subito best seller in Francia e in Europa.

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